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VINI SICILIANI
La Sicilia è da sempre considerata la culla della viticoltura mediterranea, una terra baciata dal sole e dal vento in cui la vite cresce rigogliosa, offrendo vini intensi e ricchi di storia. Fin dall’antichità, i coloni greci ne perfezionarono la coltivazione, lasciando in eredità una tradizione che oggi produce alcune delle etichette più pregiate al mondo. Tra queste spicca il Marsala, il vino siciliano più celebre, la cui fortuna si deve al commerciante inglese John Woodhouse che, nel Settecento, lo rese stabile per l’esportazione con l’aggiunta di alcol, creando così un vino fortificato amatissimo a livello internazionale. È stato il primo vino italiano ad ottenere la Denominazione di Origine Controllata (DOC), e rappresenta l’essenza del territorio di produzione, dove i vitigni Grillo, Catarratto, Perricone e Nerello Mascalese trovano piena espressione.
Tra i rossi, il Nero d’Avola è l’emblema dell’enologia isolana: strutturato, corposo e ricco di profumi di frutti maturi e spezie, è apprezzato già dal XIX secolo ben oltre i confini italiani. Accanto a lui, il Syrah, vitigno internazionale che trova in Sicilia un terroir ideale, dà origine – soprattutto se unito al Nero d’Avola – a vini di grande equilibrio e morbidezza. La regione eccelle anche nella produzione di bianchi freschi e aromatici, come quelli ottenuti da Zibibbo, Malvasia, Grillo e Catarratto. Emblematica è la Malvasia delle Lipari, dolce e profumata, o il celebre Passito di Pantelleria, ottenuto da Zibibbo coltivato in condizioni estreme e ventose, che regala vini dorati, intensi, con note di albicocca e zagara. Oggi lo Zibibbo viene vinificato anche a secco, dando vita a bianchi eleganti, perfetti anche in abbinamento a crudi di pesce e frutti di mare.
VINI ROSSI

VINI BIANCHI


VINI PASSITI


LE CANTINE DA NOI SELEZIONATE
Le cantine Firriato e le cantine Pellegrino.
Firriato: la Sicilia in tre anime viticole
Firriato ha saputo suddividere la propria produzione viticola in tre ambienti distinti e affascinanti, ognuno con caratteristiche uniche che conferiscono ai vini una forte identità territoriale.
C’è la viticoltura di collina, legata alla tradizione e ai suoli fertili dell’entroterra; la viticoltura di montagna, che ha permesso di scoprire e valorizzare l’enorme potenziale enologico dell’Etna, dove altitudine ed escursioni termiche scolpiscono vini di grande eleganza; infine, la viticoltura marina nelle isole Egadi, dove il mare di Favignana influisce profondamente sulla vite. Qui, grazie all’aerosol marino, i vini si arricchiscono di una spiccata salinità e mineralità, tratti distintivi inconfondibili che raccontano la potenza del mare e della brezza costante.
Vigneti Pellegrino: la ricchezza della diversità
I Vigneti Pellegrino sorgono nel lembo più occidentale della Sicilia, una zona tra le più vocate d’Italia per la viticoltura, grazie a un’incredibile varietà di microclimi. La combinazione di luce intensa, clima secco, terreni freschi e venti meridionali crea un ambiente ideale per ottenere vini di alta qualità. Le uve vengono coltivate in quattro tenute di proprietà, tutte gestite con metodo biologico e con grande attenzione alla sostenibilità:
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Kelbi, rigoglioso giardino dove il Catarratto trova il suo habitat ideale;
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Rinazzo, paesaggio più aspro e desertico, perfetto per un Syrah vigoroso;
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Salinaro, i cui vigneti di Grillo si affacciano sulla costa e godono delle fresche brezze marine;
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Gazzerotta, un altopiano battuto dal vento dove il Nero d’Avola si esprime al meglio e un antico vigneto di Grillo raggiunge livelli qualitativi eccelsi.
Tutte le tenute agricole di Pellegrino si distinguono per esposizione, composizione del suolo, ventilazione e microclima. Ogni vigneto ha una propria identità, e la diversità è considerata una ricchezza preziosa, da tutelare e valorizzare… fino alla bottiglia.